Siamo giunti all’ultima scusa che generalmente le persone usano per non cambiare lavoro (trovi tutte le scuse raggruppate qui): la credenza che taluni impieghi non offrano alcuna prospettiva di carriera, e che, quindi, siano senza sbocco.
Sappiamo bene (ahimè!) che l’Italia è stata fortemente colpita dalla crisi economica internazionale; eppure, malgrado questo, a tutti noi capita di vedere annunci con la scritta “cercasi personale” in vetrine di bar, ristoranti, negozi di abbigliamento, supermercati o altre attività di vendita al dettaglio e servizi di ogni genere. Anche i portali internet sul lavoro offrono impieghi in ogni settore e campo lavorativo concepibile.
Allora perché la disoccupazione raggiunge livelli altissimi (soprattutto quella giovanile)?
Il problema è che molte persone considerano i posti disponibili senza sbocco o indegni di loro. Per intenderci: non tutti i giovani laureati sono disposti a vendere hamburger da McDonald’s.
Molte persone sono cieche dinanzi alle opportunità e, in maniera molto semplicistica e sommaria, fanno presto a convincersi che alcuni lavori non conducano da nessuna parte. La verità, a mio avviso, è un’altra: in una società libera non esistono impieghi senza sbocco, semmai esistono persone senza sbocco, e per niente lungimiranti, che non riescono a vedere il potenziale nascosto che spesso si cela dietro le opportunità. D’altronde non è un caso che le persone di successo vedano le occasioni laddove la maggioranza degli uomini non vede nulla.
Di esempi riguardanti uomini partiti dal basso e con umiltà, e divenuti poi ricchi o potenti, se ne potrebbero fare tanti. È, infatti, risaputo che molte persone, anche nelle organizzazioni più prestigiose al mondo, si sono fatte strada dal livello più basso fino al vertice della struttura direzionale dell’azienda. Il punto fondamentale è un altro: qualunque posto di lavoro può avere un futuro; qualunque posto di lavoro può essere l’inizio di una carriera migliore.
Vuoi essere un grande? Comincia con l’essere piccolo. Vuoi erigere un edificio che arrivi fino al cielo? Costruisci prima le fondamenta dell’umiltà.
Sant’Agostino
Guarda il tuo impiego attuale per come potrebbe essere, non soltanto per come è. Le persone intelligenti non valutano il lavoro che svolgono sul momento, bensì valutano dove può condurre. Vedi sempre ciò che può essere, e non ciò che è!
Ma perché allora in molti lavori la maggior parte della gente rimane ferma al livello iniziale?
La scusa è che quell’impiego non ha sbocchi, ma la verità è un’altra: molti non desiderano ardentemente di fare carriera. Si accontentano di ciò che fanno, e non riescono neppure a visualizzare se stessi come lavoratori che salgono di grado. Rimangono avvinghiati nella routine e continuano a fare sempre le stesse cose. Ma chi fa sempre la stessa cosa, ottiene in cambio sempre la stessa ricompensa. Soltanto coloro che si sforzano per progredire, crescono e migliorano la propria condizione. Tutti gli altri rimangono fermi, vittime delle loro convinzioni errate e limitanti (abbiamo già visto che un modo per migliorare la propria vita è quello di dare sempre qualcosa in più).
Ricorda: non esistono impieghi senza sbocco, ma soltanto persone senza sbocco. Tutte le grandi aziende sono state piccole un tempo. Ma erano guidate da persone ordinarie (non alieni!) con una visione e degli obiettivi straordinari.
Impieghi apparentemente “senza importanza”, come stare alla cassa di un supermercato, servire ai tavoli, registrare le prenotazioni alberghiere, consegnare pacchi, fare l’inserviente o guidare un taxi, sono tutte quante delle opportunità per imparare. I manager di domani possono benissimo essere dei lavoratori manuali di oggi.
Ciò che conta realmente nel mondo del lavoro è l’esperienza acquisita con il “fare”. Non si può imparare un mestiere con la teoria. Occorre pratica. Allora datti da fare fin da subito, qualunque sia il tuo impiego attuale. Il tipo di lavoro che svolgi non conta; il successo dipenderà esclusivamente da te, e dal tuo desiderio di emergere.