Svalutare se stessi è un tipico esempio di mancanza di autostima che conduce ad uno stato di insoddisfazione. Svalutarsi significa, infatti, sminuire, ritenere e dichiarare se stessi inferiori al valore reale. Ma perché questo avviene? Perché alcune persone tendono a giocare al ribasso con la considerazione che hanno di loro stesse?
Questo accade perché molte persone si focalizzano sulla mediocrità, orientandosi e spingendosi verso il basso. Non utilizzano riferimenti più elevati rispetto alla loro attuale condizione. Non puntano in alto. Non guardano al meglio, se non provando distanza e costruendosi barriere immaginarie. Se vedono qualcuno di successo, pensano automaticamente che loro non arriveranno mai a quello stesso livello. Questi individui normalizzano la loro attuale situazione, convincendosi che oltre non potranno mai e poi mai andare; che di più non potranno ottenere. Erigere la condizione (familiare o sociale) dalla quale si proviene a parametro di riferimento immutabile è sbagliato, in quanto sopprime ogni potenziale miglioramento e porta inevitabilmente a svalutare se stessi. In pratica, piuttosto che valutarsi sulla base di parametri interiori, ci si specchia nell’ambiente circostante, trasformandolo in condizione personale. Viceversa, le persone orientate a credere in loro stesse, se non addirittura a sopravvalutarsi, riescono ad emergere, sebbene siano nate o cresciute in contesti avversi o comunque molto differenti dalle loro aspettative ed ambizioni.
Ciò che ci sta alle spalle e ciò che ci sta di fronte, sono ben poca cosa rispetto a ciò che è dentro di noi.
Ralph Waldo Emerson
L’ostacolo che non ti fa elevare, che non ti porta in cima alla montagna delle tue realizzazioni personali, sei tu stesso, insieme a tutte quelle credenze sbagliate e non veritiere che maturi e consolidi. Se non acquisisci la consapevolezza che VALI come persona, che sei UNICO e che hai già tutte le risorse potenziali per raggiungere QUALUNQUE META, rimarrai sempre bloccato in una condizione limitante. Sarebbe come iniziare una partita (in un qualunque gioco) sapendo di essere già stati sconfitti: non credi che con un siffatto atteggiamento mentale si perderebbe ancora prima di iniziare? Dunque, non ti sabotare da solo e non cadere nell’inganno dei limiti autoimposti!
Ora vediamo una serie di consigli per evitare di svalutare se stessi
- Gettati nella mischia. Ciò che aumenta la considerazione che hai del tuo valore sono le esperienze che fai nella vita. Starsene sempre nella propria zona di comfort, senza mai assumersi dei rischi, vuol dire condannarsi ad uno stato perenne di immobilità. E senza crescita, non può nemmeno aumentare la stima che hai di te stesso. “Buttati” nella vita: tenta, anziché lasciarti frenare dalla paura di fallire. Inizia fin da subito a fare qualcosa di diverso, senza più procrastinare. Nella peggiore delle ipotesi, avrai comunque fatto un’esperienza nuova. Nella migliore delle ipotesi, avrai dato una svolta importante alla tua vita!
- Affina la tua preparazione. Svalutare se stessi è una forma di insicurezza. E spesso siamo insicuri perché non padroneggiamo la situazione. Quando il tuo bagaglio di conoscenze e competenze è ridotto, e c’è in te un’oggettiva lacuna in termini di preparazione, è normale non riuscire a sentirsi sicuri. Ma se studi investendo nella tua formazione, e ti sforzi di diventare un esperto nel campo in cui desideri affermarti, se non addirittura il MIGLIORE, riesci anche ad allontanare le insicurezze legate alla mancanza di informazioni. Insomma, la conoscenza ci rende liberi poiché grazie ad essa riusciamo a superare i limiti (conoscitivi) che ci ancorano ad una condizione di ignoranza.
- Competi con i migliori. A volte tendiamo a competere con i peggiori o con i soggetti più deboli della situazione, perché in questo modo è più facile vincere le sfide sul lavoro o nella vita privata. Ma queste vittorie “facili” a che traguardi ci conducono? Evitando di confrontarsi con chi si trova ad un livello superiore rispetto al nostro (nel lavoro) o con persone che riteniamo brillanti ed ammirevoli (nella vita più in generale), finiamo per fare esperienze ed interagire con persone che non ci arricchiscono di nulla. Se punti al ribasso, se ti svaluti troppi, la tua realtà diventerà mediocre, in quanto attrarrai persone e situazioni umili. Facciamo un esempio lavorativo. Un libero professionista che decida di fornire i suoi servizi ad un prezzo basso e molto competitivo, svalutando la sua professionalità, non farà altro che attrarre clienti che vogliono risparmiare, e molto probabilmente anche cattivi pagatori. Insomma, il suo mercato di riferimento sarà un mercato poco profittevole. Una guerra (competitiva) tra “poveri” è davvero controproducente e logorante, e nel lungo termine conduce al fallimento.
- Non scendere al di sotto dei tuoi standard. Spesso l’eccessiva umiltà o timidezza portano a svalutare se stessi. Allora ci si accontenta anche di poco, convinti che è meglio poco che niente. Il problema è che questo meccanismo conduce ad uno stato di insoddisfazione perenne perché, abbassando i propri standard, si va contro se stessi. Allora non temere di chiedere di più, di pretendere di più e di ottenere di più! Potresti rimanere molto sorpreso dal constatare che se non ti accontenti troppo facilmente riesci ad attrarre il meglio. Credimi se ti dico che chi si accontenta – magari delle briciole – non gode; bensì rischia di (con)vivere con i rimpianti delle mancate conquiste. Piuttosto che sottostimarti sempre, qualche volta sopravvalutati pure: ti farà bene!
- Non essere troppo disponibile. Non voglio dire che bisogna vivere con egoismo o rendersi sempre irreperibili o indisponibili per chi ci chiede una mano. Ciò che ti suggerisco è di stabilire dei limiti: individua un limite oltre il quale la tua disponibilità finisce. In pratica, impara a dosare l’impiego delle tue risorse al supporto degli altri. In ogni caso, il problema non sono le persone troppo disponibili, ma sono coloro che se ne approfittano. Purtroppo nel lavoro così come nella vita privata, se sei troppo disponibile, rischi di essere sfruttato. E quando le persone danno qualcosa in più in virtù della loro maggiore disponibilità, difficilmente vengono apprezzate. Non di rado queste persone vengono “usate e gettate”. La cruda verità è che la gente tende a considerare “normale” quel piacere in più che riceve, finendo per non apprezzarlo come dovrebbe. Fai sempre in modo che gli altri comprendano che la tua disponibilità, benevolenza e sensibilità hanno un certo valore. Inoltre, non permettere a dei semplici conoscenti di prendersi una confidenza eccessiva nei tuoi riguardi.
Conclusioni
Voglio concludere questo articolo dedicato all’importanza di NON svalutare se stessi con una considerazione. Ciò che conta per sentirsi apprezzati e farsi apprezzare dagli altri risiede in te, e consiste nell’atto di darti valore. Se tu per primo ti svaluti, non solo diminuisci la fiducia che hai in te stesso, ma ottieni anche meno approvazioni esterne, in quanto il mondo che ti circonda percepirà le tue insicurezze. Avere maggiore autostima è sicuramente utile a non svalutarsi. A tal proposito, ti consiglio di dare un’occhiata all’articolo in cui suggerisco i migliori libri per aumentare la fiducia in se stessi. Mi farebbe piacere che commentassi l’articolo riportando la tua esperienza: ti è mai capitato di svalutarti? E se sì, perché l’hai fatto? Potremmo discuterne in maniera costruttiva. Grazie, Francisco.