Riconoscere un ricatto morale non è un compito facile, poiché, la maggior parte delle volte, coloro che hanno a che fare con esso non interpretano in maniera corretta i segnali provenienti dalla persona che li invia, considerando questi particolari atteggiamenti come frutto di un carattere burbero, scontroso o poco conciliante. Colleghi di lavoro, genitori, amici e perfino partner, possono essere dei subdoli ricattatori che, in maniera diretta o indiretta, manipolano e trattano gli altri come burattini, al fine di ottenere ciò che vogliono o alimentare la loro necessità di “comandare”.
Da dove deriva il ricatto morale?
La paura è il centro che regola i comportamenti del ricattatore: egli ha paura di essere rifiutato, di perdere potere, di rimanere da solo oppure di cambiare. Di solito, questo atteggiamento ha origine nell’infanzia, più precisamente nel momento in cui il bambino manifesta il terrore di poter perdere un genitore o un membro della propria famiglia a causa di un suo comportamento considerato sbagliato. In questo modo l’insicurezza che accompagna il bambino e l’adolescente nel suo percorso di vita si trasformerà poi in manipolazione e tendenza al controllo da adulto, a volte arrivando a manifestare un narcisismo che potrebbe diventare patologico. Per questo motivo, riconoscere un ricatto morale diventa complicato, soprattutto quando ad esserne vittime sono le donne partner del carnefice, le quali potrebbero confondere la manipolazione con l’insicurezza e la minaccia con l’attenzione (morbosa), arrivando nel frattempo a logorarsi lentamente.
Non dipendere da nessuno per essere felice e per valorizzarti. Solo tu puoi essere responsabile di ciò. Se non riesci a volerti bene e a rispettare te stesso, nessuno potrà farlo.
Stacey Charter
Riconoscere se si è vittima di un ricatto morale
Come già anticipato precedentemente, per smascherare un ricattatore morale ci vogliono tempo e determinazione, caratteristiche che di solito appartengono a persone con un’autostima alta o nella media (a tal proposito, in un altro articolo spiego come aumentare l’autostima).
Affinché si voglia evitare di rimanere invischiati in un rapporto del genere, è importante innanzitutto analizzare tutte le condizioni che possono aiutare a comprendere se si è vittima di un ricatto morale oppure no.
Nella maggior parte dei casi, questa sorta di manipolazione si cela dietro una richiesta apparentemente innocua, che nasconde in realtà una pretesa che, in un modo o nell’altro, deve essere soddisfatta ad ogni costo, nonostante il volere contrario della vittima. La costante pressione che viene esercitata su quest’ultima ha un effetto deleterio, poiché aumenta il senso di colpa che inevitabilmente la porterà ad assecondare la volontà del suo manipolatore. In questo caso entra in gioco la minaccia morale, la quale indurrà la vittima, sorpresa e pressata allo stesso tempo, ad agire controvoglia a discapito del suo benessere personale. I sentimenti che spingono a fare una scelta di questo tipo sono molteplici e spaziano dal dolore alla sofferenza: il manipolatore cercherà di colpire i punti deboli della propria vittima, agendo sul suo senso di colpa, in modo tale da poterla impietosire ed estorcerle con facilità quello che vuole.
Facciamo ora un esempio pratico di ricatto morale per capire meglio questo fenomeno.
Simone è padre di Anna, una ragazza che presto lascerà la casa di famiglia per trasferirsi in una nuova città. Simone non è affatto contento di ciò e propone alla ragazza di rimanere ancora a casa con sé e la madre. Anna è categorica e risponde di voler partire. A questo punto Simone, fa leva sulle debolezze della figlia, dicendole che mancherebbe tantissimo alla famiglia e che soffrirebbero molto per la sua distanza. Anna, sconsolata e impietosita, decide di rimanere per amore del padre.
In questo caso è evidente che il padre, accecato dal suo desiderio narcisistico, non ha minimamente considerato i bisogni della figlia, arrivando addirittura a definirla cattiva ed egoista. Un altro genitore avrebbe incoraggiato e supportato la figlia, assecondando il suo desiderio e permettendole così di essere felice.
Allo stesso modo, sono molto frequenti i ricatti sul lavoro, soprattutto quelli che avvengono tra superiore e subordinato o tra colleghi che collaborano a stretto contatto. Anche qui la persona manipolatrice deve conoscere bene la propria vittima e i suoi punti deboli per poter far leva sul senso di colpa: un superiore potrebbe così costringere la persona a lavorare di più, pena una nota negativa, un mancato premio o una minore flessibilità sul piano ferie, oppure un collega in difficoltà potrebbe impietosire la sua vittima per farsi aiutare e per delegare il lavoro che spetterebbe a lui.
Riconoscere il ricatto morale in rapporti più intimi, come in quelli tra partner e tra amici stretti, è più complicato, poiché la manipolazione appare più perversa di quanto lo sia tra colleghi o tra genitori e figli. Sia il partner che l’amico/a potrebbero sembrarti persone dotate di una grande sensibilità, volte ad essere premurose ed attente nei tuoi confronti: alla minaccia infatti, seguono quasi sempre grandi attenzioni e riconoscimenti da parte del manipolatore, il che crea confusione. Allora ti illudi: ciò che inizialmente credevi fosse un vero e proprio ricatto, ti appare come un mero capriccio da poter assecondare per il bene dell’altro.
È molto probabile, ad esempio, che un partner manipolatore, dopo aver ottenuto quello che voleva, regali un mazzo di rose o porti a cena fuori la propria fidanzata, donandole attenzioni e mostrandosi completamente felice ed innamorato. Diventa difficile sospettare e carpire che dietro un atteggiamento del genere si nasconde in realtà una persona che non ti ama affatto, ma che anzi ti vede solo come un oggetto.
Come difendersi e uscire da un ricatto morale
Una volta presa coscienza della situazione e della sua gravità, è decisamente importante compiere un taglio netto nella relazione tra vittima e manipolatore, in modo tale da uscire dal ricatto morale: i figli dovranno allontanarsi dalla casa dei genitori ricattatori, un lavoratore si farà trasferire o cambierà lavoro e amici e partner dovranno essere esclusi il prima possibile dalla propria vita.
Per poter fare ciò è importante mettere le cose in chiaro con il manipolatore, facendogli comprendere che non sei più una pedina nel suo gioco, che anche tu hai dei desideri e dei bisogni che meritano rispetto e che non sei una cattiva persona solo perché non ti prostri dinanzi ai suoi capricci. Preso atto di ciò, il manipolatore si renderà conto di essere più debole di te e, come accade nella maggior parte delle volte, prenderà le distanze dal vostro rapporto, andando a caccia della sua prossima vittima. Insomma, il tutto sta nel far capire chiaramente al manipolatore che ormai non ti ha più in pugno e che i suoi intenti manipolativi non sono più efficaci su di te.
Conclusioni
Il distacco, quindi, è la miglior soluzione per poter uscire da un ricatto morale illesi e sani, facendo sì che il passato sia solo un lontano ricordo e che si possa ricominciare un nuovo capitolo della propria vita. La solitudine potrebbe mostrarsi straziante all’inizio, questo perché non è facile rompere certi legami, soprattutto se hai deciso di allontanarti da un partner o di rompere un’amicizia storica, ma quello che in realtà potrà sembrare un dolore difficile da sopportare, si trasformerà in seguito nella rinascita di una vita più solare e accogliente, permettendoti di conoscere nuove persone, più rispettose nei tuoi riguardi, che ti potranno amare davvero in maniera incondizionata.