Negli ultimi anni il fenomeno dello smart working ha preso piede anche nel nostro Paese, diffondendosi sia nel settore pubblico che privato. Ad oggi in Italia vengono conteggiati circa 570 mila lavoratori agili, dati registrati alla fine dello scorso anno dall’Osservatorio Smart Working 2019. Nonostante i numeri in costante crescita, però, sono ancora molti coloro che ignorano o che non conoscono bene le funzionalità di questa modalità lavorativa, attorno alla quale aleggia confusione e disinformazione. Al fine di fare chiarezza, andremo a definire cos’è lo smart working e in cosa consiste il suo funzionamento.
Come indicato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali “il lavoro agile (o smart working) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività”.
In poche parole, possiamo definire lo smart working come una modalità lavorativa che propone una totale autonomia del lavoro, il quale può essere svolto da casa (o in un qualunque altro posto) attraverso l’ausilio di un personal computer. La parola che meglio descrive il lavoro agile è certamente quella di flessibilità, caratteristica indispensabile di questo fenomeno e che permette allo stesso tempo numerosi vantaggi.
I vantaggi dello smart working
In primis, lo smart working garantisce al lavoratore una riduzione dei tempi e dei costi di spostamento: pensa a quanto può essere comodo e poco dispendioso lavorare alla propria scrivania anziché prendere la macchina o i mezzi pubblici per raggiungere l’ufficio, oppure portarsi il lavoro al parco o in un locale pubblico, per non parlare poi del vantaggio economico relativo alla riduzione dei costi per la manutenzione della macchina o per l’affitto di una casa come punto d’appoggio.
In secondo luogo, lo smart working apporta un miglioramento nella gestione del proprio tempo, permettendo al lavoratore di avere più tempo libero da passare con la propria famiglia o da dedicare a se stesso. Inoltre, non avendo vincoli orari, il lavoro può essere gestito in autonomia e quindi come meglio si vuole, riuscendo a incastrare i propri appuntamenti durante la giornata in modo semplice e veloce, permettendo di lavorare la mattina, la sera o addirittura la notte per chi vuole o per chi ne ha necessità.
Inoltre, tra i vantaggi dello smart working abbiamo un aumento della motivazione, la quale naturalmente andrà ad influenzare in maniera positiva sia la propria produttività personale che il fatturato dell’impresa per cui si lavora (o del proprio fatturato nel caso dei liberi professionisti). Pertanto, tutti questi aspetti positivi, non recano benefici solo al lavoratore, ma anche all’intera azienda, la quale si troverà con dei dipendenti più motivati ed efficienti, vedrà un abbattimento dei costi relativi agli spazi fisici e un’importante mitigazione del problema relativo agli assenteisti.
Infine, tutti questi vantaggi contribuiscono anche ad eliminare lo stress da lavoro.
Nonostante i numerosi vantaggi che lo smart working reca non solo all’azienda in sé, ma all’intera economia del Paese, sono ancora pochi coloro che hanno deciso di adottare questa modalità lavorativa. A tal proposito le istituzioni hanno deciso di dare una svolta legislativa a favore di tutti gli smart worker, regolamentando il lavoro agile attraverso la Legge 81/2017, a tutela dei dipendenti e degli imprenditori.
Gli svantaggi dello smart working
Come ogni cosa, però, anche lo smart working insieme ai suoi vantaggi, possiede anche degli svantaggi, componenti da non sottovalutare in alcun modo. Il primo grande grande problema in cui può incappare lo smart worker è sicuramente quello legato alla connessione internet. Come risaputo, nonostante la rete telefonica copra circa il 90-95% del territorio nazionale, sono ancora numerose le zone (come quelle di campagna o di periferia) nelle quali la copertura sia internet che mobile scarseggia. In questo caso, avere una connessione lenta o caratterizzata da frequenti perdite di segnale, può essere deleterio per il lavoratore, il quale avrà difficoltà a svolgere il proprio lavoro. Perciò prima di prendere in considerazione lo smart working, munisciti di un buon servizio Adsl o fibra e controlla la copertura telefonica del tuo gestore, in modo tale da assicurarti di avere le condizioni idonee per poter lavorare.
Oltre ciò, anche l’isolamento può giocare brutti scherzi nel momento in cui si lavora senza stare a contatto con altre persone. In alcuni casi l’ambiente lavorativo può sembrare davvero ostile e freddo, in altri, invece, tutto il contrario. Spesso il caffè con i colleghi, la battuta scambiata durante una pausa o anche la semplice chiacchierata in gruppo, possono dare una svolta positiva alla giornata di un lavoratore, il quale si sentirà parte di un qualcosa ovvero di un team e di un processo che ha un fine ben determinato. Le stesse sensazioni, sono difficilmente riscontrabili negli smart worker, i quali spesso possono soffrire la solitudine e desiderare compagnia. Questa problematica può essere attenuata in maniera efficace mediante la collaborazione a distanza con altre persone che potrebbero essere dislocate in altre parti del Paese, e in alcuni casi addirittura del mondo. In questi momenti di condivisione, è importante per il lavoratore fare il punto della situazione mediante call o messaggistica e indicare come proseguire il lavoro; la maggior parte delle volte, infatti, lo smart worker possiede anche un team ovvero dei collaboratori che lo aiutano a prendere decisioni e a gestire meglio i compiti (basti pensare ad un imprenditore che gestisce una ditta o un’azienda che ha necessità di avere dei collaboratori poiché non può fare tutto da solo). Sentirsi parte integrante di un team, sebbene virtuale, aiuta a mitigare la problematica relativa al senso di solitudine.
Cosa serve per lavorare in modalità smart working
Come già abbiamo visto sopra, la dotazione minima per il lavoro agile è rappresentata da una connessione internet stabile e un personal computer. L’ideale come computer è un notebook (portatile), il quale risulta sicuramente più agevole di un computer desktop (fisso). Poi eventualmente, in alcuni casi, potrebbero risultare utili anche altri device come tablet, smartphone e stampante. Ma l’hardware chiaramente non basta, occorre anche una dotazione software. Esistono molte applicazioni utili per lavorare da remoto, tra cui quelle principali sono le seguenti:
- G Suite: Una suite di software e strumenti di produttività per il cloud computing e per la collaborazione, offerta in abbonamento da Google. Include le diffuse applicazioni Web di Google tra cui Gmail, Google Drive, Google Hangouts, Google Calendar e Google Documenti.
- Apache OpenOffice: Suite gratuita di produttività personale. Un’ottima alternativa al più famoso Microsoft Office.
- Trello: Un sistema di project management che consente di creare una vera e propria organizzazione online per consentire a chi lavora in remoto di coordinarsi su task, progetti, incarichi e flussi operativi.
- Slack: Un software che rientra nella categoria degli strumenti di collaborazione aziendale utilizzato per inviare messaggi in modo istantaneo ai membri del team
- Microsoft Teams: Una piattaforma di comunicazione e collaborazione unificata che combina chat di lavoro persistente, teleconferenza, condivisione di contenuti e integrazione delle applicazioni.
- Skype: Un servizio di comunicazione tramite Internet con cui gli utenti possono fare gratuitamente chiamate e videochiamate in alta definizione.
Nel caso di lavoratori autonomi (imprenditori, liberi professionisti e freelancer), potrebbe essere molto utile dotarsi anche di un proprio sito web mediante il quale presentare i propri servizi e acquisire nuovi clienti. A tal proposito, qualora volessi sviluppare un progetto online, la mia web agency Siti 24 Ore è a tua disposizione.
Conclusioni
Abbiamo analizzato così, tutti gli aspetti dello smart working punto per punto, andando a capire quali sono i suoi vantaggi, e quali invece i suoi svantaggi, e chiarendo in cosa consiste questo metodo lavorativo. Concludo ribadendo che il lavoro agile è un’ottima opportunità per tutti coloro che desiderano provare un’esperienza lavorativa diversa, più prestante ed efficiente, andando a mirare proprio a tutti quegli aspetti che solitamente il “classico” lavoro in ufficio tralascia.
Libro consigliato