Il sovraccarico di informazioni (conosciuto anche come sovraccarico cognitivo o information overload) si verifica quando si hanno a disposizione troppe informazioni per prendere una decisione. Si tratta di una problematica che si è diffusa soprattutto con lo sviluppo di Internet e delle tecnologie di supporto alla navigazione sul web.
In passato, quando ci occorrevano delle informazioni attendibili, chiedevamo un parere ad un esperto, consultavamo un’enciclopedia o ci recavamo in biblioteca. Oggi – nell’era digitale – basta possedere uno smartphone o un tablet che si collega a Internet per avere sempre a portata di mano (e di clic) – ovunque ci si trova – una fonte inesauribile di informazioni. Qualunque sia la nostra esigenza conoscitiva, è sufficiente una ricerca di pochi secondi per ritrovarsi “sommersi” da numerose fonti informative. Da quali attingere? A quali affidarsi? Come discernere tra una fonte e un’altra? Come stabilire un punto di riferimento per le proprie decisioni? Come uscire “salvi” da questo “mare” di informazioni? Sono tutti quesiti che possono disorientarci e bloccare il nostro processo decisionale. Non sorprende, quindi, che il sovraccarico di informazioni possa causare finanche una vera e propria patologia, sfociando in una forma di dipendenza da Internet. In questo caso si parla di “Information Overload Addiction”: il soggetto che soffre di tale disturbo tende a ricercare in maniera compulsiva ed irrefrenabile informazioni su Internet, passando ossessivamente e velocemente da un sito web ad un altro. Sente il bisogno di restare sempre aggiornato: controlla spesso la casella di posta elettronica, aggiorna frequentemente le pagine, si iscrive a numerose newsletter, monitora in continuazione i social network. Il sovraccarico di informazioni si traduce anche in un quantitativo eccessivo di file salvati sul PC o di pagine web inserite tra i preferiti; tutti dati – spesso irrilevanti – che non aiutano l’individuo a prendere una decisione o a focalizzarsi su un singolo argomento. La sensazione è quella di non sentirsi mai sufficientemente informati e di correre il rischio di lasciarsi scappare qualche informazione importante. Il sovraccarico di informazioni diviene inevitabilmente anche fonte di pareri discordanti, e questo genera confusione e frustrazione. L’individuo entra così in una spirale di ricerca ossessiva di informazioni che lo porta ad impiegare gran parte del suo tempo libero o lavorativo in quest’attività, sovente inutile e controproducente.
Il sovraccarico di informazioni non rende una persona istruita
Saper gestire il sovraccarico di informazioni è importante per la propria crescita personale in quanto uno dei principi fondamentali per avere successo è quello di discernere le informazioni che sono utili al raggiungimento dei propri obiettivi da quelle che non assolvono a tale compito. Sovraccaricarsi di informazioni inutili non rappresenta di per sé una forma di istruzione. Non è la conoscenza fine a se stessa che rende una persona istruita, bensì è il modo con cui le conoscenze acquisite vengono utilizzate e messe al servizio dei propri scopi. Essere delle enciclopedie viventi non serve a nulla! La teoria, per risultare effettivamente utile, deve poi trovare un’applicazione diretta nell’esperienza, ed è proprio questo passaggio che rende necessaria una “selezione accurata” delle informazioni su cui focalizzarsi.
Il discernimento è la parte migliore del valore.
William Shakespeare
Come gestire in maniera pratica il sovraccarico di informazioni derivante da Internet
Ecco una serie di strategie pratiche per gestire al meglio il sovraccarico di informazioni derivante da Internet:
- Scollegati dai social network o disattiva le relative notifiche durante i momenti della giornata in cui sei impegnato in altre attività. Bisognerebbe dedicare ai social network soltanto una “sessione” al giorno (possibilmente breve), e non restarci costantemente collegati per leggerne i contenuti! Inoltre, cerca di rendere l’esperienza sui social media qualcosa di utile per la tua crescita personale o professionale: condividi informazioni interessanti che apportino un beneficio ai tuoi amici, chatta al fine di curare delle relazioni sociali a cui tieni particolarmente, o ammira contenuti multimediali che ti possano in qualche modo arricchire. Usare i social network per nutrire il proprio ego caricando foto o condividendo dei contenuti soltanto per un effimero “mi piace” è da persone insicure e vuote. Non cadere in questa trappola: sii costruttivo, anche quando usi i social network!
- Fai pulizia della casella di posta elettronica cancellando le email vecchie e disiscriviti da tutte quelle newsletter che ormai non leggi più o che non reputi particolarmente interessanti. Non controllare ogni mezz’ora la tua casella di posta elettronica, almeno che tu non ne abbia una reale necessità lavorativa. Solitamente va bene dedicarsi alle email due volte al giorno: una volta la mattina presto e un’altra volta la sera dopo le h 18.00. Presta grande attenzione al rapporto tra sovraccarico di informazioni e posta elettronica: a differenza di altre fonti informative, le email possono fornirti informazioni anche quando non lo desideri (ad esempio in caso di spam).
- Cancella dal tuo PC tutti quei file inutili, che magari hai scaricato soltanto per pura curiosità, ma che poi non hanno risposto a nessuna particolare esigenza informativa. È vero, la memoria di un PC è smisurata e ti consente di archiviare tantissime informazioni, ma questo non dovrebbe essere una giustificazione per lasciare tutti quei file ormai obsoleti.
- Snellisci le tue fonti informative, leggendo soltanto pochi ma autorevoli siti web, ed evita di tenere aperte contemporaneamente più di 10 schede nel browser. Per esempio, quando ho bisogno di trovare un sinonimo, di cercare una parola su un vocabolario o di risolvere un dubbio grammaticale, mi affido esclusivamente ai servizi online della Treccani e dell’Accademia della Crusca. Questo non significa che non ci siano anche altre fonti autorevoli; significa soltanto che non perdo tempo in ulteriori ricerche, ma mi focalizzo soltanto su quelle fonti che sono sicuro possano fornirmi informazioni attendibili. Certo, non sempre è possibile affidarsi a siti di indiscussa autorevolezza. Il mio consiglio in questi casi è quello di analizzare attentamente la fonte che si sta consultando: un linguaggio eccessivamente informale (talvolta definito “fresco”) o frequenti errori grammaticali sono sintomatici di una fonte informativa poco autorevole. Se si tratta di informazioni scientifiche, dovrebbero esserci studi correlati, una bibliografia di supporto o un parere di una persona competente (scienziato, medico, chimico, ecc.). Inoltre, non dare per buone le notizie che trovi su Internet soltanto perché si posizionano in cima ai motori di ricerca; in tal caso rischieresti di maturare un pregiudizio cosicché da restare ancorato alle informazioni inizialmente consultate senza riuscire a prenderne in considerazione anche altre. Piuttosto, presta attenzione a chi le divulga. Se si tratta di un blog, carpisci quante più notizie possibili: chi lo cura (e che competenze ha per parlare di ciò di cui parla), come è strutturato, quanti seguaci ha in relazione alla data di fondazione, ecc. Io, ad esempio, parlo di studio universitario perché mi sono laureato a pieni voti (laurea specialistica in economia) così come parlo di crescita personale perché ho maturato esperienze di vita che mi hanno fatto crescere e migliorare oltre ad aver studiato e approfondito ampiamente la letteratura motivazionale (se sei interessato a leggere qualche buon libro di crescita personale, in un altro articolo ho recensito i 5 migliori classici motivazionali). Vista la mia formazione e il mio percorso lavorativo, sicuramente ho competenze in marketing, consulenza direzionale ed economia aziendale. Ma di certo, non mi permetterei mai e poi mai di parlare di diete, non avendone le competenze. Potrei parlarne da un punto di vista puramente motivazionale, questo sì; ma non scientifico. Non sarei serio e fornirei un servizio pessimo, il che sarebbe in netto contrasto con i valori che divulgo con il mio blog (nella sezione Chi Sono puoi approfondire il mio profilo).
- Non focalizzarti sul negativo e su ciò che rappresenta soltanto una perdita di tempo. Un’altra strategia per gestire il sovraccarico di informazioni, è quella di evitare di farsi coinvolgere troppo da notizie negative o improduttive. Leggere (o ascoltare) telegiornali in continuazione ti riempie di notizie drammatiche che non apportano alcun beneficio alla tua crescita personale. È importante restare informati, ma non c’è bisogno di leggere tutti i giorni notizie di cronaca! Inoltre, quando navighi su Internet (siti web, YouTube, social network, ecc.), evita di cliccare su contenuti frivoli e dai titoli altisonanti soltanto per pura curiosità, perdendo così del tempo a guardare video, immagini o a leggere link e notizie futili, banali ed inutili. La leggerezza, quella sana e che fa sorridere, quella che rende la vita più gioviale, è meglio viverla con esperienze reali, e non semplicemente ricercarla su Internet! Non di rado, infatti, la leggerezza sul web sfocia in contenuti demenziali, e non è esattamente il massimo farsi distrarre da qualcosa che si definisce “demenziale”… Il tuo tempo vale e la tua attenzione è preziosa: focalizzati su cose interessanti e produttive, in grado di potenziarti, anziché svalutarti intellettualmente restando focalizzato su informazioni prive di valore.
Evitare il sovraccarico di informazioni considerando il ROI delle proprie attività su Internet
Un’ultima considerazione: per evitare che il sovraccarico di informazioni ti complichi la vita, cerca di ragionare in termini di ROI (Return on Investment) ossia di Ritorno sull’Investimento. Immagina il tempo che trascorri a leggere i contenuti del web, delle email e dei social network come un investimento che fai su te stesso, poi chiediti: qual è il ritorno? Mi farebbe piacere che condividessi la risposta a questa domanda nei commenti qui sotto.
Spero di leggerti presto. Francisco