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Genitori che criticano sempre i figli: ecco come affrontarli

genitori che criticano sempre i figli
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Oggi voglio parlarti di come affrontare i tuoi genitori se anche loro appartengono alla categoria dei genitori che criticano e sminuiscono sempre i figli. Spesso la miglior soluzione per reagire alle critiche di qualcuno è quella di prenderne le distanze. Questo, però, potrebbe non essere possibile nel caso in cui gli ipercritici della situazione siano i genitori: molti ragazzi, infatti, dipendendo economicamente dai propri genitori, non possono allontanarsi dal tetto familiare.

Allora cosa fare? Come convivere con genitori critici, pronti sempre a giudicare e a denigrare le proprie scelte?

La questione è delicata e complessa: le critiche dei genitori fanno male e minano la propria autostima, soprattutto se gratuite e molto frequenti. Inoltre, ogni contesto familiare ha le sue peculiarità, ogni genitore ha la propria storia e, dunque, le proprie motivazioni. Insomma, ogni situazione è diversa. In questo articolo ho comunque cercato di fornire consigli generici e adattabili ai più disparati scenari.

Innanzitutto partiamo dal presupposto che non puoi cambiare i tuoi genitori: non esistono metodi o strategie che puoi attuare affinché le persone cambino, in quanto tu non hai il potere di modificare i pensieri e le emozioni altrui. È probabile che i tuoi genitori siano convinti che ciò che loro vogliono per te sia davvero il meglio per te. Insomma, sono in buona fede, e questa convinzione di avere ragione li spinge ad imporre la loro opinione. Ma non è affatto detto che le buone intenzioni di un genitore coincidano con le aspettative dei figli. Anzi: sovente è vero l’esatto contrario!

Quando si diventa genitori, accade un fatto strano e malaugurato. Si comincia ad assumere un ruolo, a recitare una parte, dimenticando di essere una persona. Una volta entrati nel sacro regno del ruolo genitoriale, si pensa di dover indossare la tonaca di genitore. In buona fede si assumono certi comportamenti perché si crede che i genitori debbano comportarsi così.

Thomas Gordon

Dunque, se ciò che ti crea disagio è proprio l’imposizione da parte dei tuoi genitori, non puoi di certo credere di superare la conflittualità obbligandoli al cambiamento. Piuttosto devi saper gestire il conflitto, affrontando la situazione nel miglior modo possibile. Devi imparare a minimizzare i danni che i tuoi genitori possono farti, diventando impermeabile alle loro provocazioni e controllando le tue reazioni. Neutralizzare gli attacchi che ricevi potrà comunque contribuire a farli diminuire nel tempo; pertanto non è escluso che i tuoi genitori diventeranno meno critici. Anche se non ne sei consapevole, potresti avere il potere di educare in qualche modo i tuoi genitori, fornendogli l’esempio di un migliore stile di vita.

La tua serenità è importante

La qualità della vita che conduci è fondamentale: magari stai affrontando degli studi e giustamente hai bisogno di serenità e tranquillità. Ma non è soltanto un’esigenza: questo è un vero e proprio diritto che hai! Il tuo umore non dovrebbe essere inficiato dai genitori, mai e poi mai. Piuttosto quest’ultimi dovrebbero incoraggiarti, costruendo un ambiente familiare protettivo e positivo, che ti aiuti a crescere e a migliorare. Certo fare i genitori non è facile: il loro è un mestiere impegnativo, che si impara con l’esperienza. A nessuno viene insegnato come fare il genitore. Qualche volta vanno compresi; loro possono sbagliare esattamente come possono sbagliare tutti. Ma quando nella dialettica di un padre o di una madre la critica diviene predominante e sistematica, allora stiamo di fronte a un caso che va affrontato, e non semplicemente subito e compreso. Non è giusto che tu debba essere emotivamente destabilizzato proprio dalle persone che dovrebbero valorizzarti, e volere solo il tuo bene. Dunque, devi tutelarti dal comportamento negativo di genitori che criticano sempre.

Tutti tranne i genitori sanno come si educano i figli.

Robert Lembke

Evitare il contrasto

Il primo consiglio che intendo darti è quello di evitare le discussioni. Le persone critiche sono anche aggressive, e questo le porta a voler prevaricare. I genitori che criticano i figli vogliono avere sempre ragione; dunque è inutile discuterci. Ogni dibattito diventa includente ed estenuante, il che implica stress e tensione. Arrabbiarsi, risentirsi e innervosirsi non serve a niente. Argomentare o giustificarsi a oltranza è controproducente, e rischi finanche di passare dalla parte del torto. Se rispondi alle critiche perdendo tempo a puntualizzare inneschi una guerra logorante, perché è come se gettassi benzina sul fuoco. Pertanto, tieniti alla larga dai conflitti o da ogni atteggiamento pretestuoso dei tuoi se non vuoi essere risucchiato in un vortice di negatività, tristezza e frustrazione.

Come affrontare i genitori che criticano sempre i figli: ecco il miglior modo di reagire

Entra nell’ordine d’idee che il problema non sei tu. Anche se le critiche sono rivolte a te, anche se tu sei il bersaglio, sono i tuoi genitori ipercritici ad avere un problema, che poi riversano sui figli. Sono loro ad essere di cattivo umore, stressati, stanchi, annoiati, arrabbiati, infelici o insoddisfatti della vita che conducono. Sono loro ad essere un ostacolo alla tua libertà, e non viceversa. Sono loro che ti fanno piangere e star male. Insomma, sono loro in difetto: tu non devi sentirti inadeguato. Anzi: devi essere fermo sulle tue posizioni e devi restare concentrato su te stesso e sui tuoi desideri. Se i tuoi obiettivi di vita non convergono con le aspettative dei tuoi genitori, non lasciarti piegare dalla loro volontà. Non farti tarpare le ali: sogna e soprattutto metti in pratica dei piani d’azione concreti per realizzare i tuoi sogni. Continua dritto per la tua strada. Se quello che ti rende felice è distante anni luce dalle idee dei tuoi genitori, devi compiacere te stesso, non loro. La vita è la tua, e non devi aver paura di deludere le aspettative altrui. Non devi assolutamente avere inutili sensi di colpa.

Da un lato devi essere conciliante, diplomatico ed empatico, cercando di evitare le discussioni: dall’altro, devi restare saldo sulle tue posizioni, senza farti sopraffare. Concretamente questo significa ritagliarsi i propri spazi e mantenere una sana distanza. Significa decidere dei limiti e farli rispettare. Se non puoi andartene via di casa, puoi comunque cambiare stanza o uscirtene quando tira una brutta aria, riducendo così le occasioni di attrito. Se nelle mura domestiche inevitabilmente si sfocia nel litigio, stacci il meno possibile: cerca di trascorrere le tue giornate altrove. Perché restare a stretto contatto con genitori che criticano sempre e cercano lo scontro?

Se un genitore insiste nel volerti provocare, digli tranquillamente che non hai voglia di continuare la conversazione con frasi del tipo: “Preferisco non parlare di questo”, “Non mi va di discutere ora”, “Adesso sono impegnato, se cortesemente mi lasci fare le mie cose, grazie”. Oppure cambia discorso o evita quegli argomenti che potrebbero sfociare in un alterco. In sintesi: taglia corto, con diplomazia, assertività e fermezza. Questo ti renderà meno attaccabile e vulnerabile, e la tensione si allenterà.

Inoltre, renditi meno disponibile a fare cose che già sai che poi saranno criticate. Cucini e i tuoi genitori hanno puntualmente da ridire sul tuo operato ai fornelli? Allora cucina il meno possibile, cercando di far capire loro che la tua disponibilità potrebbe diminuire se le continue critiche e provocazioni non cesseranno.

Infine, non essere mai succube: la violenza – sia psicologica sia fisica – non va tollerata. Qualora dovesse emergere un comportamento pericolosamente violento (maltrattamento) da parte di un tuo genitore, non esitare a rivolgerti a persone ed istituzioni che hanno l’autorità e la competenza di intervenire in tuo soccorso.

Mi farebbe piacere che condividessi la tua esperienza nei commenti sottostanti: sarà mia premura fornirti il supporto e l’attenzione che meriti. Grazie, Francisco.

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Francisco Pacifico
Esperto nel successo personale, ho fondato il blog Arricchisciti.com in quanto ritengo che l'eccellenza sia un diritto universale che tutti dovrebbero poter esercitare liberamente, al fine di migliorare la propria vita e contribuire al progresso dell'umanità.
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